Un pomeriggio particolare.

E' stato davvero un pomeriggio particolare quello trascorso presso l'Istituto dei Ciechi di Milano.  Vivere l’esperienza del Dialogo nel Buio non è come partecipare a una normale gita: la  totale assenza di luce la distingue da qualsiasi altra esperienza. Lo scopo del Dialogo nel Buio non è simulare la cecità, ma un invito a sperimentare come la percezione della realtà e la comunicazione possano essere molto più profonde e intense in assenza di luce. Il mio gruppo guidato da Marta,  una ragazza ipovedente e dalla sua voce, abbiamo trascorso un'ora immersi nel buio più totale. Abbiamo attraversato un giardino, individuato i profumi delle erbe aromatiche in un orto, siamo saliti in banca per una gita in mare tra lo sciabordio delle onde e le strida dei gabbiani. Abbiamo cercato di individuare col tatto le figure appese alle pareti e, infine, ci siamo seduti ad un tavolino del bar: ci è stata servita  la  bibita che avevamo richiesto senza errori. Ma la cosa che più ha colpito me ed altri partecipanti è stata la straordinaria capacità di individuare ciascuno di noi col solo aiuto della nostra voce e talvolta anche con la sola memoria della nostra posizione nella fila. Per non parlare della vivacità e della gioiosità che Marta ha trasmesso a tutti noi col suo comportamento solare.  Credo che lo stesso valga per Giuseppe e Roberto, ciechi, che hanno fatto da guida agli altri due gruppi. A tutti loro il nostro grazie per l'insegnamento. Una lezione che tutti noi che possiamo apprezzare un tramonto, godere di una mostra  o commuoverci vedendo un film non dobbiamo dimenticare.